PROGETTO VOCAZIONE FUTURO
Attorno al Palazzo Schifanoia: l'ex Caserma Pozzuolo del Friuli
La sezione progettuale "Ferrara come Città dei Consessi" descrive un Comune impegnato ad avviare una politica di sviluppo economico e urbana orientata a fare diventare Ferrara una città con una precisa identità riconosciuta e vocata per ospitare eventi, congressi, convegni, meeting, festival e open session di livello europeo.
Questo, non solo in una logica di soggetto terzo, ovvero di "fornitore di servizi", ma anche in una logica di autonomo soggetto propositore di eventi in linea con la sua tradizione e capacità sedimentata nei decenni.
Per avviarsi su questo percorso si propone di "ripensare" il complesso dei contenitori urbanistici più importanti della città in una chiave di "Vocazione, Valorizzazione e Animazione" con il coinvolgimento del privato sociale e culturale, perché le associazioni sono una ricchezza da potenziare e mettere a disposizione della comunità e di quello professionale.
Ferrara come Città Congressuale diffusa, quale bene pubblico, coordinata e in rete con i privati. Tecnologicamente all'avanguardia; di dimensioni e capacità ricettiva adeguata a scala; superiore all'attuale offerta; in armonia urbanistica; supervisionato e promosso dal pubblico; gestito dal privato professionale e sociale; in rete simbiotica anche con le diverse realtà della provincia per consentire posizionamento e marketing territoriale di Ferrara quale area geografica congressuale.
In questo contesto si è individuata una priorità quella di riqualificare i complessi architettonici dell'ex Caserma Pozzuolo del Friuli come "centri della città", "nuovi fulcri" della Ferrara del Futuro" che riqualifichi il quadrante Est-Sud della città, intervenendo anche sugli aspetti legati a mobilità e dotazione di un moderno parcheggio proprio per quell'area urbana.
1. Ex caserma Pozzuolo del Friuli. Riqualificare tutto il doppio complesso in:
- "Centro Congressi" all'avanguardia sul piano tecnologico
- "Museo Innovazione Artistica Digitale e del Futuro Contemporaneo"
- "Nuova Officina Ferrarese", incubatore d'imprese e start up legate alle nuove
figure professionali connesse ai "contenuti" digitali in partner con UniFe.
Il tutto, collegato a un rinnovato "Sistema Museale e Congressuale Urbano".
In questo contesto si può inserire la proposta:
VIDEO ART NIGHT FOR COLLECTORS
PREMESSA
La video arte è un fenomeno artistico che nasce analogico e verso la metà degli anni novanta, diventa digitale. Ferrara è stata uno dei più importanti centri di video arte non solo europei.
Julien Levy il gallerista dei Surrealisti a New York, già negli anni '30 si chiedeva come commercializzare gli esperimenti filmici dei suoi artisti e sperava di venderli in edizione limitata.
"Film concepiti da pittori importanti come Duchamp, Léger o Dalì dovrebbero avere lo stesso valore di una tela dipinta dalla loro mano" scriveva Levy nelle sue cronache.
In Italia si formano alcuni artisti che hanno segnato la storia della video arte, fra il 1972 e il 1979 a Venezia nella Galleria del Cavallino di Paolo e Gabriella Cardazzo e nel Centro Video Arte di Palazzo dei Diamanti attivo a Ferrara dal 1972 al 1994, diretto prima da Lola Bonora poi da Carlo Ansaloni.
In queste realtà operavano fra gli altri Bill Viola, Marina Abramovich e Fabrizio Plessi.
Ferrara ha perso questo indubbio vantaggio competitivo, forse perché troppo in anticipo sull'era della rivoluzione digitale o perché frutto malato di stagioni politiche diverse, resta il fatto che ora si tratta di recuperare un nuovo posizionamento, forti proprio di questa radice culturale di assoluta qualità e universalmente riconosciuta.
GIURISPRUDENZA E COLLEZIONISMO
Molti sono i problemi legati alla conservazione ed all'archiviazione delle opere di video arte e di arte digitale.
Negli ultimi anni però i collezionisti e le fondazioni che si sono sempre più interessati a questo fenomeno, ed hanno acquistato opere con corrette procedure giuridiche aggiudicandosi i diritti di sfruttamento, a distanza di pochi anni stanno rifornendo musei in tutto il mondo i quali spesso, si rivolgono agli stessi collezionisti per dotarsi di opere certificate da poter esporre nelle loro sale più prestigiose ed innovative.
Il mercato della video arte è oggi un segmento di nicchia che appassiona sempre più collezionisti, soprattutto quelli più raffinati, che cercano stimoli a livello intellettuale. Barbara London è la curatrice che ha fondato la collezione video del MoMA di New York, in Europa ci sono eccellenze come i collezionisti Julia Stoschek di Düsseldorf e Marc e Josée Gensollen di Marsiglia. "Cremaster 4" di Matthew Barney, è venduto da Christie's nel 1999 come oggetto-scultura per 387mila $.
Per tutelare gli artisti digitali, la Casa d'aste Phillips di Londra e Tumblr hanno lanciato 'Paddles on', con la direzione artistica di Lindsay Howard, giovane curatrice che ha mettendo a fuoco come Internet stia generando un nuovo modello di mercato nonostante la "digital art is shared, liked, retweeted and embedded free-of-charge all over the web".
OBBIETTIVI
Il progetto si propone di creare a Ferrara un format per esporre e diffondere la cultura della video arte e dell'arte digitale in Italia ed in Europa recuperando un ruolo abbandonato.
Successivamente alla realizzazione del Centro Ferrarese, questo, si farà promotore di incontri itineranti in varie città europee con l'obiettivo di tesaurizzare rapporti; creare gemellaggi, importare artisti, creare a Ferrara momenti di incontro e scambio, ecc…
FORMAT SEDE E INCONTRI
Si tratta di un incontro organizzato nella sede di Ferrara di circa due ore, dove vengono presentati i lavori di uno o più artisti selezionati per l'occasione.
1. Breve introduzione alla video arte da parte di un critico selezionato (15 min.)
2. Visione di uno o più video. (15 min.)
3. Esposizione delle necessarie forme giuridiche e legali per certificare l'autenticità di un'opera di video arte o di arte digitale. (15 min)
4. Possibilità di investimento e importanza del collezionismo per la conservazione e la diffusione della cultura nel nostro secolo. (15 min)
5. Possibili ospiti in video conferenza con case history. (10 min.)
6. Spazio per le domande. (15 min)
7. Degustazione prodotti ferraresi.
PARTNERS
1. Istituzioni sia pubbliche sia private.
2. Gallerie arte contemporanea, per ampliare il mercato nell'arte digitale.
3. Fondazioni culturali di banche o assicurazioni, fondi di investimento, etc.
4. Musei di arte contemporanea, per diffondere la cultura dell'opera digitale fra i collezionisti, e favorire l'opera di diffusione e archiviazione.
5. Fiere arte contemporanea.
6. Festival arte digitale.
7. Municipalità e collezioni pubbliche.
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