Ferrara è una città isolata … o meglio, presente ma che sfugge. È posta lungo la più importante linea ferroviaria Nord-Sud italiana la Salerno-Napoli-Roma-Firenze-Bologna-Venezia-Padova-Trieste … ma non ci si ferma … perché … i treni non fanno sosta … una città che si vede passando veloci e che lascia un pensiero: chissà com'è? Pochi i treni ad alta velocità che si fermano; pochi idem gli altri; asfittica l'offerta per i pendolari per lavoro e studio, invece, la rete dei trasporti provinciale ed extra deve favorire la ferrovia come elemento strutturale di collegamento, a partire dalla necessità di fare i lavori di interramento della ferrovia in via Bologna!!
Il dato record di oltre 950 treni al giorno in arrivo a Roma Termini, o i 750 convogli che entrano ed escono da Milano Centrale, uno straordinario aumento del 30% dei treni giornalieri "a mercato": Frecciarossa e Frecciargento di Trenitalia con Italo-Ntv sul segmento Av, più i Frecciabianca, in quattro anni passati da 271 a 352 con i soli convogli dell'Alta velocità cresciuti di quasi il 20% nell'ultimo anno, tutto questo, non lo s'intercetta . Sarà un problema di motivazioni: la rason why? Dicono i pubblicitari … perché Ferrara? E perché no?
PROGETTO ALTA VELOCITÀ
È, quindi, indispensabile progettare una sperimentazione ad hoc -temporalmente definita- con una convenzione tra Comune di Ferrara, Trenitalia e Italo per incrementare le fermate dei treni ad alta velocità a Ferrara.
Contestualmente il Comune in collaborazione con attività economico-commerciali-turistiche opera per assicurare a chi sosta per almeno 3 notti a Ferrara in strutture ricettive certificate il viaggio 'gratis' in 2° classe da qualunque località provenga.
PROGETTO CADENZATO
In partnership con Regione Emilia Romagna e FER è necessario stabilire un orario per nuove corse di treni "cadenzati" ogni 20 minuti sull'asse Bologna-Ferrara -con proseguimento delle corse per: Firenze-Rovigo-Padova-Venezia e Ravenna-Mantova.
Questa è la base per una nuova e più efficiente tipologia di mobilità territoriale, da anni invocata da studenti e lavoratori pendolari, nonché dalla classe imprenditoriale nel rapporto con Bologna, Ravenna, Rovigo, Padova, Venezia, Mantova.
Creare le basi per la cosiddetta "Romea Ferroviaria" con Regione e territori interessati
SISTEMA DEI TRASPORTI E RETE DEI SERVIZI
È necessario sostenere le sollecitazioni dei comuni romagnoli che si affacciano sia sulla SS16 sia sulla E45 per la sua modernizzazione nella tratta Orte-Ravenna per completare la E 55 ed agganciare la Lisbona-Kiew.
Ma è altrettanto necessario -se non prioritario- realizzare un "passante" alternativo al trasporto su gomma della tratta Ravenna-Mestre, per definire che la SS 309 Romea -in coincidenza con la stagione turistica- deve essere interdetta durante tutto il periodo primavera-estate al traffico pesante in transito verso il Nord-Est del Paese sollevando l'area da una pressione ambientale e socialmente ormai insostenibile.
È fondamentale partecipare alla realizzazione dell'Autostrada del mare per ricavarne fondi da destinare alla 'sicurezza' e non solo, prevedendo forme di abbuoni o addirittura esenzione per i pendolari costretti a percorrerla quotidianamente.
È indispensabile ottimizzare qualità e quantità dei servizi pubblici - dentro e fuori la città con collegamenti con le frazioni - per disincentivare l'uso dell'auto, diminuire l'inquinamento e ridurre gli incidenti;
È doveroso avviare il completamento della circonvallazione degna di tale definizione, soprattutto nella zona Est-Nord del capoluogo, per diminuire concretamente intasamenti viari, in particolare in ore di punta per e di ritorno dal lavoro, e conseguentemente di inquinamento, come anche intervenire sul complesso urbanistico dell'ex S. Anna per la creazione parcheggi;
RETE STRADALE PROVINCIALE E SICUREZZA PERSONE
Ferrara e la sua provincia, pur avendo ottenuto un calo dei morti per incidenti negli ultimi 21 anni, resta comunque al 'top' sia a livello regionale, che nazionale ed europeo -con 11,2 decessi ogni 100mila abitanti rispetto ai 6,9 della media ER , i 5,4 a livello nazionale e 5,1 a livello europeo (dati ISTAT/ACI 2016), mentre la Campania e Napoli fanno registrare rispettivamente nello stesso periodo 3,74 e 2,93 morti x 100mila abitanti.
Oggi, Ferrara e la sua provincia si attestano sui 35-40 morti l'anno, rispetto a un dato fisiologico, se venisse rispettata anche la sola 'media nazionale', che non dovrebbe superare 19 decessi l'anno.
Far censire tutte le strade e aggiornarle ai nuovi flussi di traffico: incredibile che Via Modena sia classificata strada di … quartiere, come si è scoperto in seguito ad in sinistro mortale registratosi su quella via e il Prefetto è stato inibito dal far posizionare un 'autovelox' vero in quanto fuori dalla propria competenza per tipologia della strada!
Aumentare la sorveglianza, lungo le strade cittadine o viali con soste a pagamento nel controllo dei ticket per trasferirla sulle strade e fare 'educazione' e 'rispetto' delle regole dal vivo.
Il Comitato "Paglierini" -unitamente ad altre 7 associazioni a livello nazionale, ha contribuito a far modificare l'art. 191-1° comma del Codice della Strada riguardante il comportamento dei guidatori in prossimità di strisce pedonali, rispetto alla precedente, cervellotica formulazione; nonostante la norma sia in vigore dal 2010 NESSUNA informazione ed educazione è stata fatta a riguardo.
PIANO INTERVENTI PER LA SICUREZZA STRADALE
Ferrara Civica data l'eccezionalità del fenomeno ritiene necessario:
- intervenire sulla Regione Emilia Romagna -che non ha competenza su neppure 1 cm. di strada- come invece avviene in Veneto, Lombardia, Piemonte e altre regioni, per destinare realmente il 50% degli introiti da multe alla sicurezza stradale e costringerla a stornare parte degli oltre 600milioni di euro introitati ogni anno dai bolli di circolazione, con una ripartizione da farsi o in base al numero degli abitanti di ogni provincia o al numero di veicoli che risultano immatricoli in ogni provincia.
- Dare i nomi delle tantissime vittime della strada: 1.234 solo dal 1998 al 3-12-2018 ad ogni rotatoria realizzata su territorio comunale.
- Fare un censimento ed elencazione delle strade più pericolose per intervenire con soluzioni correttive in base al numero di incidenti avvenuti con morti e feriti o solo feriti.
- Pretendere assoluto rispetto da parte dei 'ciclisti' e pedoni del Codice della Strada.
- Ridefinire le piste ciclabili urbane per corsie riservate nel centro urbano e nelle grandi strade a senso unico e tutelare il traffico ciclistico in "contromano" rispetto al flusso normale.
- Progettare un Piano Orario Urbano. Pur in presenza di un Piano della Mobilità urbana ridefinito in chiave di parcheggi esterni o limitrofi scambiatori per il centro urbano, è intelligente lavorarci in forma condivisa per consentire con lo sfasamento degli orari di apertura soprattutto delle scuole, uffici, negozi … una diluizione del traffico privato e pubblico nelle ore di cosiddetta "punta".
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