“Ferrara ha bisogno di cambiare passo, anche nell’ambito del commercio e del turismo, e può farlo solo attraverso l’ascolto e il coinvolgimento delle associazioni di categoria. E’ questo che è mancato durante questi ultimi cinque anni di governo della città. Un esempio banale: qualche mese fa in via Mazzini era stata installata una mostra di un fotografo importante, potenzialmente attrattiva espendibile in termini di promozione e indotto, mentre invece, nessuno dei commercianti del centro storico era stato coinvolto. Questa ennesima occasione mancata di fare sinergia tra il mondo della cultura e quella del turismo, dei servizi e del commercio chiarisce in maniera molto diretta quello che è stato l’approccio molto spesso sbagliato di chi ha governato fino ad oggi”.
Così alan fabbri è intervenuto questa sera presso la sede della Camera di Commercio al confronto tra i candidati sindaco organizzato da Ascom Confcommercio.
“Vogliamo dare un respiro diverso a questo territorio promuovendolo e valorizzandolo attraverso progetti seri, concreti e sinergici tutte le associazioni di categoria”, aggiunge Fabbri. “In questa ottica uno dei temi più importanti del mio programma elettorale è rendere Ferrara Capitale della cultura italiana, in un’ottica di promozione del territorio e di quella identità storica, culturale, enogastonomica che la nostra città possiede e che può rendere finalmente merito a chi lavora tutti i giorni con il massimo impegno, come appunto la categoria del commercianti e di chi gestisce servizi”.
Relativamente al tema della burocrazia e della tassazione “uno dei nostri obiettivi da realizzare entro i primi 100 giorni di governo è togliere agli esercizi di vicinato l’imposta comunale sulla pubblicità”, spiega Fabbri. Si tratta di “un balzello assurdo gestito tra l’altro da una società terza (Ica) con la quale cercheremo di trovare un accordo per riportare la gestione in capo al Comune”. Questo permetterà non solo di eliminare l’imposta ma anche, finalmente di “semplificare le procedure, che oggi ingolfano e appesantiscono le attività produttive”.
Coinvolgimento e programmazione è quello che i soggetti attivi del territorio chiedono alla prossima amministrazione: lo chiede il mondo dell’impresa, del turismo e dell’associazionismo. E programmare eventi ma anche interventi, in condivisione con i soggetti interessati sarà uno dei punti cardine della nostra attività se saremo alla guida della città. Ma non basta: va studiato un piano di rafforzamento del sistema ferroviario, va proposto e sollecitato il governo per potenziare le linee che collegano Ferrara al resto della Regione e del Paese”. Fondamentale poi “sarà garantire sicurezza e decoro in tutta la zona stazione, primo approdo dei turisti che utilizzano i mezzi pubblici e lasciato per anni in condizioni indecenti”.
In merito all’imprenditoria femminile “ho accolto il patto per il sostegno al lavoro femminile e ho in mente sistemi di sgravi fiscali e di welfare che agevolino le imprenditrici nella gestione dei tempi famiglia-lavoro”, spiega Fabbri. Ferrara, però, “necessita soprattutto di lavoro. E’ ancora una città agricola e lo dico con orgoglio, manifatturiera e con un tessuto di aziende di cui dobbiamo essere orgogliosi”, conclude. “Ma va riportata al centro dell’asse economico Bologna Padova, attraendo imprese e creando lavoro. Senza questo passaggio tutto il resto delle promesse non è realizzabile”.