“Cosa può fare di concreto una pubblica amministrazione per sostenere l’occupazione femminile? Innanzitutto riconoscere, fuori da ogni retorica, che il problema esiste e che non va trattato, come ha sempre fatto il Pd, come una questione ideologica su cui costruire sterili slogan, ma affrontato in modo pragmatico, trasversale e strutturale. Se, come risulta dai dati, ad impattare in particolare sulla vita lavorativa della donna è la necessità di occuparsi dei figli allora è in questa chiave che bisogna agire: con servizi di welfare capaci di rispondere alle esigenze delle mamme lavoratrici e ancor di più delle donne che si occupano di familiari anziani o disabili, con un’organizzazione urbanistica, dei trasporti e degli spazi pubblici e di quelli dedicati allo sport e al tempo libero che favorisca l’autonomia dei ragazzi, e attraverso la promozione e il sostegno di tutte quelle forme di valorizzazione, formazione, inserimento o reinserimento delle donne nel mondo del lavoro e delle professioni”.
Alan Fabbri, candidato a sindaco di Ferrara per il centrodestra interviene sulla questione dell’occupazione femminile a Ferrara. Secondo i dati solo il 66% delle donne nella fascia di età compresa tra i 15 e i 64 anni a Ferrara risulta occupata, mentre le donne mamme tra i 25 e i 49 anni occupate a tempo parziale sono il 40.9%. La causa di quello che viene definito working poor secondo gli studi è proprio la difficoltà di conciliare i tempi di vita con quelli della famiglia.
“Non abbiamo la bacchetta magica e come noto si tratta di un problema presente a livello nazionale”, spiega Fabbri “ma certo siamo intenzionati ad intervenire nel concreto, se i ferraresi ci sceglieranno per la prossima legislatura”, spiega Fabbri. “Al primo posto ci sono gli asili: vanno aumentati i posti a disposizione e vanno resi più accessibili a livello economico” spiega ancora il candidato “ma non basta perchè i servizi di cura dei bambini devono adeguarsi alle nuove esigenze lavorative delle mamme e non essere ancora fermi ai tempi in cui la donna era per lo più inoccupata”. Inoltre “la stessa flessibilità deve essere garantita dagli altri servizi per i bambini e ai ragazzi, con particolare attenzione a quelli dedicati ai soggetti disabili e a quelli sportivi o relativi al tempo libero”, spiega ancora il candidato sindaco. Questi “vanno ripensati nell’offerta e nell’ubicazione per facilitare, pur con modalità che garantiscano la massima sicurezza, una fruizione quanto più possibile autonoma da parte dei giovani”, spiega ancora Fabbri. “Del nostro programma fa parte per esempio il potenziamento del servizio di accompagnamento casa-scuola denominato Piedibus che potrebbe essere esteso anche agli ambiti sportivi mettendo in sinergia le potenzialità del terzo settore”, così come pensiamo a realizzare una banca dati pubblica a cui accedere per poter scegliere in completa sicurezza e affidabilità le figure di supporto alla famiglia”.
Per quanto riguarda la valorizzazione del lavoro e dell’occupazione femminile “l’amministrazione pubblica deve essere capace di promuovere e sostenere ogni forma di innovazione in questo campo applicando buone prassi innanzitutto a partire dagli enti pubblici, all’interno dei quali avvieremo campagna di sostegno per la creazione di asili aziendali, che consentano alle madri lavoratrici una gestione più efficace dei tempi di vita”.