“La Festa del Primo maggio, dedicata al lavoro, merita una riflessione su questo tema fondamentale, ancor più per la nostra città ingabbiata in logiche economiche che l’hanno fatta rimanere indietro rispetto alle altre realtà provinciali vicine. Abbiamo messo il lavoro al primo posto del nostro programma e vogliamo affrontare il tema in tutti i suoi aspetti. Innanzitutto creando le condizioni affinchè Ferrara diventi attrattiva per nuovi insediamenti produttivi, necessari per riportare la nostra città al livello che merita nel panorama regionale e nazionale, sfruttando l’asse positivo che si può creare con Bologna e Padova, importanti poli economici a cui dobbiamo guardare non più con soggezione, ma con la volontà di creare sinergie efficaci.
Poi valorizzando al massimo le eccellenze e le capacità che il nostro territorio può esprimere. Per quanto riguarda la sicurezza sui luoghi di lavoro è fondamentale che l’amministrazione si metta in gioco, insieme a tutte le altre parti sociali, per creare un nuovo patto operativo che, per ogni singolo settore, punti ad attivare logiche virtuose di controllo e formazione. Non di secondo piano sono, inoltre, le politiche di welfare che possono incidere positivamente sugli aspetti di vita legati al tempo lavorativo per i singoli e le famiglie”.
Alan Fabbri candidato a sindaco di Ferrara per il centrodestra interviene sul tema del lavoro per la giornata del Primo Maggio.
“Sono circa 30.000 i ferraresi che ogni giorno devono spostarsi dalla propria città per lavorare: il pendolarismo comporta rinunce personali e sacrifici che vanno anche a scapito della socialità e dell’identità di una città. Per questo ci impegneremo in ogni modo per riportare nella nostra città realtà produttive capaci di dare lavoro ai ferraresi, senza costringerli a spostarsi”, spiega Fabbri. “Vogliamo rendere il nostro territorio capace di attrarre nuove attività produttive e vogliamo valorizzare quelle già presenti dall’artigianato, all’agricoltura, al turismo, creando o strutturando nuove possibilità di impiego”. Per chi comunque è costretto a recarsi altrove “pensiamo a strutture e infrastrutture che ne agevolino gli spostamenti, anche e soprattutto attraverso il trasporto pubblico mentre a chi deve utilizzare mezzi propri va garantita una viabilità sicura ed efficace”.
Sul delicato tema degli incidenti sul lavoro “l’amministrazione pubblica può e deve intervenire mettendo allo stesso tavolo tutte le parti sociali coinvolte: le associazioni datoriali, quelle sindacali e la pubblica amministrazione per individuare, insieme, le aree di rischio e impostare per ogni ambito un patto sociale che attivi dinamiche virtuose e di prevenzione”, continua Fabbri. “Pensiamo ad interventi mirati alla formazione e al controllo e alla valorizzazione delle aziende che fanno della sicurezza sul lavoro un principio cardine e che possano fungere da esempio per tutte le altre realtà del territorio”. Non solo ma “la sicurezza va garantita anche contrastando ogni forma di lavoro nero o di appalto, a partire da quelli pubblici, che non garantisca in termini precisi e chiari i dipendenti anche sul versante sicurezza oltrechè su quello contrattuale”.
I dati recenti parlano di “un numero di incidenti sul lavoro in calo negli ultimi anni ma in crescita per quanto riguarda i lavoratori stranieri”, continua il candidato “e questo ancora una volta dimostra quanto siano state inefficaci le politiche del PD nell’ambito dell’integrazione. Si tratta di un problema che va risolto facendo rispettare a tutti le medesime regole senza nascondersi dietro logiche buoniste”.
Ma nell’ambito del lavoro è coinvolta anche la vita personale e familiare di ognuno e in questo senso possono incidere anche le politiche di welfare. “Come abbiamo già annunciato, anche per agevolare l’occupazione femminile, promuoveremo la creazione di asili aziendali all’interno di tutti gli enti pubblici, incentivando anche le aziende private a muoversi in questa dimensione virtuosa”, conclude Fabbri. “Crediamo che il diritto al lavoro debba uscire dall’ambito della retorica e vada sostenuto con azioni concrete che una amministrazione può mettere in campo con scelte politiche precise, capaci di indirizzare l’intero sistema”.