“L’appoggio ad Alan è frutto di un percorso che arriva dopo un incontro con diverse realtà: abbiamo incontrato Maggi, Ferroni, Massini, Fabbri, Bova, Baraldi, Fusari e anche Cristofori. Questo ci ha fatto piacere perché è un gruppo di cittadini che ha lavorato sui contenuti”. E’ così che Riccardo Forni, frontman di Ferrara Civica, ha annunciato lunedì mattina nei locali dell’Officina Baluardi l’appoggio della lista civica alla candidatura di Alan Fabbri, ufficializzando così il lancio di una civica che non esprimerà quindi un candidato sindaco indipendente ma che entra di diritto a far parte della coalizione di centrodestra.
“Vogliamo fare una nuova coalizione che possa fare delle vere politiche di sinistra, nel senso di attenzione verso i cittadini”, ha aggiunto Forni che al contempo suggerisce che quelle del centrosinistra attuale non lo siano davvero: “La scelta che il nostro gruppo ha fatto può essere spiegata parafrasando la frasi di Agnelli che diceva che solo dei governi di sinistra potessero attuare delle politiche di destra. Noi vogliamo invertire la simmetria e l’apertura di credito nei confronti di Fabbri è per auspicare che la città sappia esprimere la volontà di cambiamento con una nuova coalizione. La sconfitta di questa classe dirigente che negli ultimi dieci anni ha gestito questa fase di transizione è stata la dimostrazione della sua inadeguatezza, basti prendere la Carife, lo spostamento dell’economia sociale verso la finanza con il progressivo impoverimento delle famiglie, tutto questo mentre si è scaricato sul piatto anche il tema dei migranti economici vissuto anche a Ferrara nonostante il terremoto”.
Ecco che quindi “la nostra critica è molto forte, abbiamo una città che ha un sistema socio-assistenziale che non è in grado di gestire gli anziani”, spiega ancora Forni, “oppure una facoltà di medicina all’avanguardia che progressivamente si è persa. La scelta di Fabbri è la bocciatura dell’attuale gestione”.
Per dimostrare che fa sul serio, Ferrara Civica ha anche rilasciato la sua lista di priorità per la città che vanno dalla necessità di avere un ‘Comune amico delle imprese’ al rispetto della vita umana nell’erogazione dei servizi sociali – ad esempio con l’apertura h24 di un punto di primo intervento all’ex Sant’Anna di via Giovecca -, dalla sicurezza con una centrale unica dedicata allo scopo e l’installazione di telecamere alla messa in sicurezza delle strade all’occupazione da ravvivare.
La lista poi, fresca di accordo, ospiterà anche Rinascita Socialdemocratica – uno dei partiti di ispirazione socialista nato dopo l’implosione del PSI nella transizione dalla prima alla seconda repubblica -, rappresentato dal fondatore Vittorino Navarra, le cui richieste invece si concretizzano nell’abbattimento delle liste d’attesa per l’accesso alla sanità pubblica, il mantenimento della gratuità del parcheggio dell’ospedale di Cona magari finanziandone i costi con il taglio di “enti inutili in Regione” come “la consulta degli Emiliano-Romagnoli nel mondo che costa un milione l’anno e non serve a nulla” oltre all’introduzione di “un porta a porta non spinto”, ovvero un sistema di raccolta parallelo a quello in vigore che preveda come in passato il conferimento libero nei cassonetti “senza ulteriori aggravi in bolletta”.
Oltre a Navarra, diverse voci indicano come a breve a Ferrara Civica dovrebbe avvicinarsi anche il Partito Repubblicano. Nel frattempo comunque, nel “work in progress” della lista compaiono oltre a quello di Forni i nomi del social media manager Daniele Botti, di Milena Zaggia, di Luigi Ciannilli e di Milvia Mingozzi.
“Questa è una vera lista civica di stampo progressista”, è invece il commento di Alan Fabbri che si dice felice del supporto, “non quella della Fusari che fino all’anno scorso aveva la tessera del Pd e ora collabora in giunta con il candidato sindaco del centrosinistra”. Dopo lo stump speech in cui attacca l’incoerenza di Modonesi nel posizionarsi come risolutore di problemi “che ha creato lui”, Fabbri concede infine che sebbene quella di Cona, nonostante tutto, sia ora una buona struttura “per il centro storico si può fare di più”.
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